Gennaio, come sempre, porta con sé i tanto attesi saldi di stagione, anche il settore della profumeria ne gode e molti amanti dei profumi attendono questo momento per potersi concedere un piccolo piacere, scoprire qualche nuovo brand o formula.

I prezzi dei profumi infatti possono variare enormemente in base alla tipologia scelta, si parte dai pochi euro fino a giungere a cifre importanti.

Ma voi, siete sicuri di sapere realmente che cosa determini il prezzo di un profumo?

La prima cosa che mi preme chiarire è che il profumo è una cosa singolare e la sua capacità di far sognare non è prerogativa esclusiva di quello più costoso e con il packaging accattivante.

Che poi lo si classifichi come una fragranza tradizionale, artistica o di nicchia, è una sfumatura sempre più sbiadita e marginale perchè le emozioni che un profumo può suscitare in noi non hanno nulla a che fare con il suo prezzo, ad esempio.

E’ come analizzare il profilo olfattivo di una materia prima, la stessa, ma proveniente da zone diverse.

Prendiamo come esempio un baccello di vaniglia: una materia proveniente dal Madagascar avrà delle caratteristiche diverse rispetto a quella raccolta a Tahiti, una sarà più adatta a costruire un progetto e l’altra sarà scelta, magari, in base al gusto personale.

I contorni dell'argomento riguardante le materie prime, oggi poco netti, ci permettono di fare delle considerazioni importanti.

Il numero delle case essenziere, specializzare nella realizzazione di molecole odorose, è davvero ridotto tanto che queste si possono contare sulle dita di una mano:

Vi elenco dei nomi:

IFF Internation Flavors & Fragrances Inc. (Stati Uniti)

● GIVAUDAN (Svizzera)

● FIRMENICH (Svizzera)

● SYMRISE ( Germania)

● SYNAROME (Francia)

● TAKASAGO ( Giappone)

● CAPUA 1880 (Italia)

Alcuni di questi colossi, tra blend, captive, molecole sintetiche e naturali, forniranno gli odori per il mondo, senza fare distinzione tra profumeria tradizionale e profumeria artistica. Questo significa che molto probabilmente le ritroveremo, identiche, sia dentro il profumo a buon mercato sia dentro quello decisamente più costoso.

Inoltre va detto che le stesse case fragranziere non producono distribuiscono solo al settore della profumeria personale ma gli odori sono destinati anche al fine fragrance (corpo), home fragrance (ambiente), food (aromi per gli alimenti), personal care e profumi per la pulizia della casa e detersivi in generale.

Ci sono poi delle eccezioni: piccole aziende, un tempo indipendenti, che si occupano quasi esclusivamente della produzione di naturali, con inevitabili costi alti e bassa resa della materia prima. Per questo motivo solo brand con un’importante capacità di investimento possono annoverarli tra i fornitori.

È il caso di Laboratoire Monique Remy a Grasse, fondata nel 1983 e specializzata in naturali di altissima qualità. L’azienda non a caso è controllata da IFF, una delle multinazionali che ho sopra elencato.

Se la differenza non è tanto determinata dalle molecole odorose, possiamo dire neppure il naso che firma le fragranze può essere considerato (nella maggior parte dei casi, ma non in tutti) la discriminante.

Difatti i creatori, o le aziende che realizzano progetti olfattivi con nasi interni, attingeranno esclusivamente da quei bacini di materie prime fornite da una di quelle poche aziende elencate in precedenza.

Inoltre anche i nasi, come le molecole odorose, non sono riservati esclusivamente ad un settore della profumeria:salvo rarità, non ci sono nasi che lavorano solo per la profumeria tradizionale (i grandi nomi della moda) o solo per la profumeria di nicchia.

Vero, alcuni hanno contratti in esclusiva, ma gli altri costruiranno odori per il piccolo marchio indipendente, ma anche per i grandi numeri di brands noti.

Faccio un esempio:

Alberto Morillas ha concepito quasi tutti gli ultimi profumi di Gucci, ma è anche il creatore di fragranze destinate alle profumerie artistiche.

È fondamentale ricordare che un’azienda il cui principale segmento di mercato è quello del fashion è improbabile che curi il suo segmento profumi. Sono quasi sempre dei rami dati in licenza ai soliti noti.

Chi sono i soliti noti?

● L’OREAL

● LVMH

● PUIG

● ESTEE LAUDER

e pochi altri.

Possiamo anche ipotizzare che l’acquisto della sola materia prima, per realizzare i profumi, possa essere unica e abbondante, da spalmare su tutti i marchi in licenza.

Nel complesso i creatori di profumi sono tanti, ma quelli più conosciuti e che tutti vogliono sono sempre gli stessi. Dichiarare il nome di un naso, oggi star, a torto o a ragione, potrebbe facilitare la spinta di un prodotto. L’associazione di un profumo o di un brand con un naso noto può inevitabilmente far lievitare il prezzo del prodotto finale e trasmettere l’idea di maggiore qualità di questo.

Secondo il mio parere servono ben altri requisiti.

Profumi di nicchia e player del mercato

È palese l’interesse dei leader mondiale nel settore del lusso nei confronti della profumeria di nicchia che ha rosicchiato una fetta di mercato sempre più consistente. Il campo della profumeria artistica è in piena concimazione ed è costantemente rastrellato.

Lo si evince dalle numerose acquisizioni di questi ultimi anni: sempre più spesso si cede al corteggiamento, con la promessa che nulla sarà cambiato del DNA e della mission della piccola azienda.

Dunque, nei parametri che determinano il valore di un profumo, spesso facciamo rientrare il brand stesso, il fatto che appartenga alla “nicchia” come segmento puro ed integralista della profumeria.

Ovviamente non è così. Oggi molti brand che un tempo appartenevano alla “profumeria artistica” sono stati acquisiti da colossi multinazionali. Un esempio? Oggi LeLabo è di Estée Lauder, mentre l’Artisan Parfumer è di Puig e si prosegue a pieno ritmo con le strategie delle acquisizioni nel settore della bellezza.

Sapete chi è nuovo naso di Dior?

Dopo François Demachy è arrivato il momento del talentuoso Francis Kurkdjian, colui che a 24 anni ha creato Le Male, il famoso profumo contenuto in un busto da uomo.

Nel 2009 Monsieur Kurkdjian ha creato il proprio marchio Maison Francis Kurkdjian, dedito ai profumi di nicchia, non a caso dal 2017 la quota di maggioranza è passata a LVMH.

Come è piccolo il mondo dei profumi, vero?

Ora che ti ho rivelato qualche piccola informazione da “addetto ai lavori” sicuramente avrei più strumenti per attribuire un valore non monetario al tuo prossimo profumo e farti realmente guidare dai tuoi snesi.

Consuelo Perris