La piramide olfattiva è gioia e dolori.

Dovete sapere che la piramide di un profumo non è altro che parte di una lista molto lunga di ingredienti. Significa che non tutto viene dichiarato. Un profumo può contenere oltre 50 elementi, anche se la nuova tendenza è quella di comporre attraverso formule corte . La lista ingrediente è ancora più corta sull’INCI, con una sola parola, “Parfum”, viene riassunto tutto quello che abbiamo usato per dare, forma, spessore e proporzione, al nostro composto odoroso.

Chi compone la piramide?

Generalmente il marketing, o un team lavorativo, ma anche direttamente il naso. Dipenderà da chi ci siamo rivolti per fare il profumo:

1. Un naso, inteso come “libero professionista”, quindi attraverso uno studio di creazione indipendente

2. Una società di creazioni con professionisti e una struttura con circuito di sviluppo interno

La piramide condiziona, al punto tale che c’è chi decide di non annusare un profumo, solo perché nell’elenco c’è una materia non gradita. Oppure c’è chi compra a scatola chiusa, semplicemente perché è indicata una delle materie prime preferite. Possiamo dedurre che la scelta dei componenti di una piramide è importante, può essere una mossa strategica, ma anche un passo falso.

Si divide in:

Note di testa, le più volatili, secondo me sono le luci del palcoscenico,l’inizio di uno spettacolo. Importanti per l’acquisto d’impulso. In una profumeria tradizionale sono le più rappresentative.

Note di cuore, presentano il corpo della fragranza. Fondamentali per il messaggio che vogliamo trasmettere.

Note di fondo, rappresentano il carattere della fragranza, quelle che non dimenticheremo facilmente. Si collocano le molecole che durano più a lungo.

Interpretare una piramide può essere complicato, però la sua struttura ci fa capire e determina il tipo di concentrazione. Per esempio, in un Parfum, il creatore sviluppa soprattutto le note di fondo. Il concentrato di profumo arriverà fino al 40%, con un alcol da 80% a 60%. Una Eau de Parfum ha un cuore protagonista, con una concentrazione di profumo dal 12% al 18%. All’alcool viene aggiunta dell’acqua. Nelle piramidi di una Eau de toilette la testa rappresenta quasi la metà della formula. All’inizio avremo tante note fresche. Concentrazione di profumo (massimo del 12%), alcool più acqua. Mentre le Eau de Cologne non hanno note di fondo.

Dovete immaginare la piramide come un insieme di cassetti. Nel corso degli anni, con la scoperta di nuove materie prime e sfaccettature, ne abbiamo aggiunti alcuni, la piramide si è allungata. Pensate che li abbiamo pure spostati, più in alto o più in basso. Dipenderà dalla predominanza di una determinata materia, percepibile attraverso un profumo in un dato periodo di tempo, seguendo e studiando i nuovi lanci sul mercato.

Tra le note di testa troverete sostanzialmente gli agrumi (mandarino, bergamotto, limone), le note aromatiche ( menta, lavanda, timo) e quelle marine (materie prime di “ultima generazione” quasi solo componenti di sintesi, riproduce note acquatiche, ozonate). Tra le note di cuore avremo i fiori ( gelsomino, rosa, tuberosa), i frutti (mela, pera, frutta rossa), le note verdi ( foglie di violetta, galbano) e le aldeidi ( la sfacettatura spumeggiante del 5 di Chanel e non solo). Sul fondo, tutto il resto, comprese le note cipriate: varie spezie, legni, i talcati compreso l’iris. Vi ricordo che si ricava materia profumata dal rizoma e non dal fiore. I balsami, la vaniglia e parecchie note golose.

I muschi bianchi, invece, arrotondano quasi tutte le composizioni e si percepiscono nella loro pienezza per l’intera vita di un profumo. Più che inserirli in piramide, sono così avvolgenti che fanno un effetto cornice. La piramide olfattiva accoglie anche materie di pura fantasia, accordi, interpretazioni personali. Contiene captive, specialità delle case essenziere , tra naturali e sintetici, la cui composizione è spesso segreta. Una parziale lista ingredienti difficilmente ci racconterà in modo specifico una materia. Prendiamo come esempio la regina dei fiori, tanto amata da tutti.

La rosa in piramide sarà un naturale o una ricostruzione? La specie usata sarà Damascena o Turca (i profili olfattivi non solo gli stessi)? Abbiamo scelto un olio essenziale, o una assoluta ?

Capite che la piramide è importante fino ad un certo punto? Vi siete mai chiesti come mai troviamo delle note di fondo nella testa di un profumo? Alcune case essenziere possono codificare in modo differente le materie prime. Basta consultare alcune schede tecniche per notare che la liquirizia, la prima anomalia che mi viene in mente, è una materia con sfaccettatura legnosa per alcuni, gourmand, per altri. Difficile andare d’accordo sulla composizione di una piramide.

Tra i tecnici c’è anche chi sostiene che una piramide olfattiva vada costruita in base al percepito.

Nel caso di una nota di frutta molto spiccata e impattante, per esempio, verrà inserita subito, tra le note in testa e non nelle note di cuore.

Come immagine la vostra piramide? È giusto che abbia una lettura universale, o siete per una libertà interpretazione?

Consuelo Perris