Troppo spesso abbiamo sentito dire che la scelta di un profumo debba riguardare solamente il nostro gusto poiché esula da situazioni e landscapes esterni o dal giudizio degli altri.

Voi siete d’accordo?
Come scegliete un profumo?
Avete mai pensato a questo?

Sulla base della mia esperienza cercherò di raccontarvi in modo semplice quale sia il mio punto di vista su come scegliere il profumo.
È bene ricordare che quando descriviamo un odore prendiamo in prestito aggettivi che coinvolgono gli altri sensi: gusto, udito, tatto.
Questo vuol dire che il linguaggio olfattivo è fatto di materia, forme, colori, stati d’animo e ricordi.
Se riflettete, un aroma più essere morbido, pesante, oscuro, salato e allo stesso tempo carnale, luminoso, dolce.

Il profumo è un insieme di note che si possono ascoltare tanto quanto una canzone o una voce amica che sopraggiunge da lontano.
Pertanto, così come in una sinfonia, la nostra essenza deve essere equilibrata, mai stonata, gradevole e non deve assumere un volume troppo alto poichè potremmo disturbare la vicina del piano di sotto, o il nostro collega in ufficio.
Privilegiare un determinato odore rispetto ad altri è una forma di rispetto nei confronti di chi deve convivere con noi senza averlo scelto.
L’egoismo olfattivo è una libertà a cui possiamo attingere solo quando decidiamo di condividere gli spazi con persone con le quali abbiamo confidenza, oppure quando vogliamo intraprendere un dialogo intimo solo con la nostra pelle e la vogliamo coccolare con i profumi preferiti, anche a favore di quelli più forti, complicati e audaci, senza correre il pericolo di irrompere con veemenza all’interno di aree altrui rischiando di non risultare graditi.

Profumo persistente

La persistenza è una delle caratteristiche tecniche per valutare il nostro indosso del giorno, ma non tra le più importanti, infatti non deve diventare il requisito fondamentale di una scelta.
Non possiamo pretendere da formule con una buona percentuale di materia prima naturale e pregiata una performance infinita.
È ovvio che quando un profumo dura il tempo di un soffio potrebbe avere un difetto, ma va sempre analizzato il contenuto, la materia, la sua concentrazione ed il tipo di costruzione.
Non dimentichiamoci che si nasconde tanta poesia anche all’interno di eau de cologne, tornate prepotentemente di moda in questo periodo.

Il rischio è anche quello di perdere la bellezza di un gesto: spruzzare e rinnovare un profumo durante la giornata, magari frugando nella borsetta, o nella cartella 24ore, è un gesto molto sensuale.
Proprio per riattribuire valore a questo gesto così significativo nel mondo della profumeria e per renderlo presente durante tutta la nostra giornata ti consiglio di scegliere le minitaglie, comode e di facile trasposto.

Applicare e tamponare con i polpastrelli un olio profumato, penso al Musk di Alyssa Ashley ( olio secco satinato da applicare sul corpo per profumarlo), è a tutti gli effetti un richiamo d’amore, una piuma che accarezza timidamente il nostro corpo.
Mai come in questo periodo la compagnia è un modo per sentirci meno tristi: oggi, con il telefonino possiamo trovarla a distanza e ha una sua dignità, ma con le restrizioni attuali dobbiamo fare i conti con una fastidiosa solitudine ed il profumo, che alberga come un ospite sulla nostra pelle, deve essere un alleato.
La scelta implica una condivisione del tempo con la fragranza? La mia risposta è affermativa!
È una calda presenza che ascolta la parte più nascosta di noi, è un supporto, la figura invisibile che possiamo avvertire nel momento del bisogno.

Non fatevi intimorire dalle scie più intime e delicate, anche i silenzi ci possono confortare, oltre ad essere il “ tasto reset” per il naso, troppo spesso esposto, suo malgrado, essendo al centro del nostro viso, a odori forti e invadenti.
Se volete scoprire qualcosa in più di una nuova fragranza e se volete capire in che modo potrebbe far compagnia agli altri profumi presenti sui vostri scaffali, suggerisco di vaporizzarla sia su pelle, per acquistare un minimo di confidenza, ma anche su un cartoncino assorbente, la mouillette, conosciuta anche come touche.


Per non rischiare di perdervi tutta la sua evoluzione non dimenticate di segnare su un foglio di carta l’orario dell’inizio della prova e di prendere qualche appunto man mano che le note si abbracceranno.
La fretta non è contemplata, il profumo si sorseggia con calma, non potete giudicare un film senza averlo visto fino alla fine.
Dare il tempo ad una fragranza sarà il mio compito a casa per tutti voi: tramite le note di testa si accenderanno le luci sul palco, si presenterà attraverso il cuore e vi racconterà una storia con tutte le sue note di fondo.

Se vuoi scoprire quale famiglia olfattiva è più nelle tue corde partecipa al quiz! 

Scopri il tuo identikit olfattivo

Mattia Fanetti