Chi lo ha detto che al bianco corrispondono solamente connotazioni pulite, candide e soffici? Cerchiamo di conoscere tutto il bello di questo colore, senza tinta, ma estremamente luminoso.

In profumeria, per esempio, il bianco vince su tutto e caratterizza la materia prima, rendendola unica e speciale. A tal proposito ho pensato di farvi qualche esempio.

Siete pronti ad annusare il bianco?

- Pensiamo ai fiori bianchi, il gelsomino, la tuberosa, per esempio, sono ipnotici, affascinanti. Tra le molecole che costituiscono il loro profumo c’è l’indolo, magico, inebriante. A seconda della concentrazione può risultare assolutamente rivoltante o immensamente seducente. E’ determinante in formula per impartire sensualità. Personalmente lo paragonerei ad un concime per vegetali. Quello che prima può risultare un triste bouquet, sboccia rigoglioso con un minimo quantitativo di indolo; provare per credere.

E' l’arma di seduzione ideata dai più inebrianti fiori notturni per attirare gli insetti impollinatori. Ma, evidentemente, anche per gli umani il profumo dei fiori indolici è assolutamente irresistibile.

- L’oud bianco ha un profilo olfattivo completamente diverso dall’olio di agar che siamo stati abituati ad annusare. Note affumicate, umami, umide, un microcosmo popolato da funghi, muffe, insetti. Legni caldi con un fondo salato e animale, assolutamente curioso.

- L’olio essenziale di cognac bianco si ottiene per distillazione in corrente di vapore dei residui di lavorazione del cognac, cioè dalla polpa d’uva distillata, essiccata e fermentata. Una materia carica di note fruttate e di fiori. In profumeria, non solo per il palato fino, la nota “vino” è molto amata. Si utilizza per i profumi corpo, ma anche e soprattutto per le fragranze ambiente. Un olio essenziale utilissimo per ricreare l’accordo uva.

- Il Citrus Paradisi, cioè il pompelmo bianco, è un olio essenziale ottenuto per spremitura. Ricco di note vitaminiche, rinfrescanti con sottotoni amari e leggermente talcati.

- Esiste un’ assoluta di lana di pecora, avete capito bene, parlo proprio del mantello bianco dell’animale. Una materia prima che non è il risultato di allevamenti intensivi, fortunatamente, ci sono diversi allevatori che stanno inventando nuovi usi per la loro lana. La tosatura è un’operazione necessaria, ma il dover smaltire la lana invenduta, come rifiuto speciale, diventa un grosso problema. Dalle menti più creative si ottengono anche materiali per la profumeria e questa assoluta è una nota di fondo chiaramente animale e molto persistente.

- Tutti la chiamano ambra grigia ma ne esiste un tipo che ha un colore bianco. Si produce una tintura e la materia prima viene fatta invecchiare per un anno intero, prima di essere lavorata. Nella profumeria mainstream, questo materiale oggi è stato interamente rimpiazzato da materiali di sintesi a causa del suo costo elevato e della sua reperibilità irregolare. Di ambra grigia ne ho parlato qui.

- Ho ampiamente parlato anche del fiore della rosa e relative estrazioni. Se è vero che in profumeria si usano sostanzialmente due specie di vegetali (Rosa Centifolia e Rosa Turca) e il colore dei petali è poco importante, il resto è tutta una questione di piramide e marketing, esiste una materia prima estratta quasi ed esclusivamente da rose con petali bianchi. Non si selezionano apposta, semplicemente perché la rosa Alba, detto anche rosa bianca, produce, sostanzialmente, solo petali di quel colore. Le rose Alba sono probabilmente tra le più antiche categorie di rose riportate nelle cronache botaniche. Il suo aroma, un olio essenziale, è fresco, luminoso e vellutato.

E poi ci sono i profumi che hanno del bianco addirittura nel nome. White Patchouli, tra le ultime uscite di Alyssa Ashley. Il carattere deciso e forte del classico Essence de Patchouli si sente tutto, ma in questa combinazione di materie in formula, risulta più suadente, dolce, amorevole.

Siete d’accordo con me? Profumiamoci di “nuovo” bianco, perché è minimalismo e massimalismo allo stesso tempo.

Consuelo Perris