Quando parliamo di fragranze e profumi, il naso è una figura immancabile in tutto questo processo, abbiamo avuto l'opportunità di fare alcune domande al nostro naso, Luca Maffei che ci ha raccontato un po' di se e della sua giornata.

Ciao Luca, raccontaci qualcosa di te, da dove arriva il tuo amore per il mondo della profumeria e perché hai scelto di diventare naso?

Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che faceva parte del mondo dei profumi e quindi di respirare fragranze fin da piccolo. Questo mi ha insegnato a fare sempre molta attenzione a tutti gli odori che mi circondavano dandomi così l'opportunità di crearmi la mia memoria olfattiva, la mia collezione personale di ricordi/odori alla quale attingo ogni giorno per la creazione di nuove fragranze.

Era del tutto normale vedere tornare a casa mio papà con un sacco di profumi e sentirlo parlare di nasi, accordi e boccette; andare a scoprire ogni volta cosa contenevano quei flaconi era diventato un gioco.

Credo di essere stato affascinato fin da subito al mondo dei profumi e speravo di averne fatto parte anche io ma non avevo ancora le idee chiare di come.

Poi un giorno ebbi la fortuna di visitare un laboratorio e di scambiare qualche parola con dei nasi e li mi resi conto che il riconoscere le diverse materie prime e descriverle mi veniva relativamente facile, come anche scegliere un accordo e associarlo ad un immagine o a un ricordo. Inconsapevolmente stavo iniziando a giocare con gli odori mettendo insieme piccoli accordi.

Li la passione ed il divertimento diventarono quasi un ossessione e decisi allo che quello che volevo veramente fare era creare profumi.

Ci puoi descrivere il lavoro del naso ed una sua giornata tipica?

Cerco di arrivare la mattina in ufficio piuttosto presto in modo da avere il naso fresco e riposato, si dice infatti che la mattina l'olfatto sia più sensibile, e inizio a sentire tutte le prove realizzate il giorno prima.

Generalmente lavoro su 3/4 progetti contemporaneamente e quindi cerco di dividerli nell'arco della giornata. Generalmente sento le prove che realizzo con 24h di distanza per dare al profumo il tempo necessario per strutturarsi e tutti gli ingredienti che lo compongono di amalgamassi; le formule che scrivo al mattino le sentirò per la prima volta solo la mattina seguente.

Alla base di questa professione oltre a tecnica e creatività è fondamentale anche forte carica di curiosità, cerco quindi di documentarmi sempre molto sia sul progetto che devo realizzare, analizzando bene il DNA di chi mi sta commissionando un profumo, sia sulle nuove tendenze in fatto di materie prime.

Con quante materie prime lavora normalmente un naso? Hai delle materie prime preferite?

Le materie prime per la profumeria credo superino abbondantemente le seimila, un naso è in grado di conoscerne l'odore di quai mille ma la palette con la quale si lavora è intorno alle duecento, trecento.

Scelgo quelle che mi piacciono di più, che mi emozionano e che mi consentono di trasferire l'emozione nel profumo.

Quale è il tuo punto di vista di esperto sul mio brand Alyssa Ashley?

È un marchio storico che ha rivoluzionato il mondo della profumeria creando dei veri e propri masterpiece. Mi piace lavorare per Alyssa e spero un giorno di creare una fragranza che resti nella storia del brand.

Bella la storia di Luca, vero?

Luca mi ha anche raccontato la storia dei profumi naturali e di come vengono creati i profumi molecolari, non l'hai ancora letto?

Leggi il suo articolo sulla storia di profumi naturali e molecolari.


Consuelo Perris