Sin dall’antichità l’umanità ha cercato di catturare i fantastici odori della natura per poterne fare uso a sua discrezione. È sorprendente scoprire come molti dei metodi utilizzati allora, sono rimasti praticamente invariati nel tempo, nonostante la tecnologia sia avanzata velocemente in moltissimi campi.

L'estrazione dell'olio essenziale tramite enfleurage

Uno dei metodi più antichi, ed anche più romantici, è l’enfleurage. Nato all’epoca degli Egizi, consiste nel riporre i petali dei fiori su dei telai ricoperti di grasso, dove vengono lasciati riposare per alcuni giorni, in modo che il grasso assorba l’olio essenziale in loro contenuto. Successivamente i petali vengono rimossi e sostituiti con altri appena raccolti, fino a quando il grasso no sia saturo di olio essenziale. Tale composto, che prende il nome di Pomata, viene riscaldato e mischiato con dell’alcol. Quindi il grasso viene separato dal olio essenziale misto all’alcool, ed infine, questo viene riscaldato, di modo che la parte alcolica possa evaporare e lasciare solo l’olio profumato, che prende il nome di assoluta.
Questo metodo di estrazione viene particolarmente utilizzato per tutte quelle materie prime più delicate che se sottoposte ad alte temperature cambierebbero irreparabilmente il loro risultato olfattivo. La prima variazione nel suo operato è stato apportata nel 1986, in seguito al diffondersi del morbo della Mucca Pazza, per cui il grasso animale è stato sostituito con del grasso vegetale.
Dall’altra parte l’enfleurage è comunque un metodo estremamente dispendioso, per cui ai nostri giorni è utilizzato molto di rado, ed è stato sostituito con altri metodi.

Estrazione con solventi volatili

Tra i metodi di estrazione il più comune è l'estrazione con solventi volatili. Il procedimento fu presentato per la prima volta nell’Esposizione Universale di Vienna nel 1873. In questo caso si lavano le materie prime con un solvente volatile. Dal processo uscirà una pomata composta da olio essenziale e cera, la quale viene riscaldata, mescolata con alcool, si divide da una parte la cera e dall’altra l'alcool con l’olio essenziale,e quest’ultimo a sua volta verrà scaldato per far evaporare l’alcol e far rimanere il solo olio profumato. Anche il processo tramite solventi volatili, come l’enfleurage avrà come risultato finale un’assoluta piuttosto che un olio essenziale.

Estrazione tramite fluido supercritico

Un'evoluzione ulteriore dell’estrazione tramite solventi volatili è quello tramite un fluido supercritico, molto spesso il il CO2. Il procedimento è praticamente lo stesso, però’ in questo caso viene impiegata l’anidride carbonica invece che il solvente. L’anidride carbonica viene trasformata in stato liquido ponendola sotto pressione e con temperature che non superano mai i 40 gradi. Questa tecnica consente di non alterare l’odore e di mantenerlo in tutta la sua purezza. Ed inoltre ha portato anche ad evoluzioni interessanti che permettono di estrarre l’olio essenziale direttamente dalla pianta, non sottoponendo quindi la materia prima a manipolazioni che comunque ne alterano l’odore

La tecnica dell'infusione

Un’altra tecnica molto antica è quella dell’INFUSIONE. In questo caso le materie prime vengono inserite in sacche di tela e vengono immerse in grasso scaldato a temperature fino a 70 gradi. Anche in questo caso il grasso si satura di olio essenziale, fino a creare un olio profumato.

Distillazione oli essenziali

La tecnica più comune, anch'essa molto antica, dalla quale si estrae dell’olio essenziale, è quella della DISTILLAZIONE. La sua prima utilizzazione risale alla Mesopotamia, ed è stata in seguito perfezionata dagli Arabi durante il medioevo grazie al dottore/ filosofo Avicenna. In una caldaia, detta alambicco, vengono mescolate le materie prime con dell’acqua. Quest’ultima viene portata ad ebollizione ed il vapore che ne fuoriesce e che trasporta l’olio essenziale viene fatto passare attraverso dei tubi di vetro a forma di serpentina. Durante il passaggio il vapore si raffredda, ed il liquido che ne risulta terminerà in un vaso di decantazione, dove si avrà da una parte l’olio essenziale e dall’altra l’acqua profumata.

La spremitura a freddo per oli essenziali

Per ciò che riguarda gli agrumi, invece, viene utilizzata una tecnica di estrazione specifica, detta per spremitura. Le essenze di questi frutti sono particolarmente delicate e si rovinerebbero velocemente sottoposte ad un calore elevato. In questo caso quindi le scorze vengono messe in un torchio e spremute fino alla fuoriuscita totale dell'olio essenziale

Distillazione molecolare 

Bisogna dire però che i processi di estrazione più comunemente usati producono assolute o oli essenziali il cui odore non è fedele al cento per cento a quello della materia prima naturale, perché i processi di trasformazione alterano il risultato. Per ovviare il più possibile a questa variazione si usa la tecnica della distillazione molecolare, che attraverso l’uso del sottovuoto e della produzione di vapore a basse temperature, può trattare i prodotti alterandone l’odore solo in maniera minima.

Frazionamento 

Un'altra tecnica recente di estrazione è quella per frazionamento. Utilizza il processo della distillazione, ma l’olio viene diviso grazie a delle colonne di frazionamento. In questo modo diverse parti del profumo possono essere isolate per avere dei risultati olfattivi più pilotati.
Quando quindi ci troviamo di fronte ad una piramide olfattiva del profumo che acquistiamo, possiamo facilmente capire la qualità delle materie prime utilizzate, e soprattutto quanto possiamo aspettarci che il risultato olfattivo del nostro prodotto sia veramente fedele a quello che sentiamo in natura, o sia un’interpretazione artistica del nostro creatore, il profumiere.

Consuelo Perris